Molte persone, tra cui ricercatori, professionisti e decisori politici, si sono dedicate a individuare strategie per prevenire la solitudine e ridurne le conseguenze. In tutta Europa sono attive diverse iniziative volte a rafforzare le reti sociali, aumentare il sostegno reciproco tra vicini e migliorare le relazioni interpersonali. Del resto, «il modo più evidente per superare la solitudine è creare o rafforzare le relazioni sociali» (Perlman & Peplau, 1981, p. 53). Gli studi evidenziano inoltre che l’accesso alle opportunità ricreative, culturali e di svago, nonché un forte senso di appartenenza alla comunità, sono fattori significativi per mitigare la solitudine (Smale et al., 2022).
Nei Paesi Bassi, ad esempio, il Buurtcirkel Neighbourhood Circles è un programma che mette in contatto piccoli gruppi di 9-12 residenti dello stesso quartiere, tutti indipendenti, con l’obiettivo di sostenersi reciprocamente. I membri del gruppo si aiutano in attività quotidiane, come accompagnarsi agli appuntamenti o fare la spesa, mentre un coach di quartiere fornisce supporto professionale e orientamento al gruppo. L’iniziativa è promossa e sostenuta da autorità locali, organizzazioni non profit e enti di beneficenza.
In Polonia, il Centro per Anziani Attivi, gestito dall’Associazione per il Sostegno alle Attività degli Anziani “AS”, offre uno spazio significativo dove gli anziani possono esplorare le loro passioni, i loro talenti e il loro scopo nella vita, interagendo con altre persone che apprezzano i rapporti umani. È aperto dal lunedì al venerdì come luogo di ritrovo per chi cerca compagnia e comunità. Tutte le attività sono gratuite per i soci, che ricevono anche un pasto gratuito servito dal ristorante dell’Associazione, “Grandma Krysia’s Pots”. Le attività principali offerte includono un laboratorio di cucito per anziani, un laboratorio di artigianato, un laboratorio di cucina e un angolo dedicato a diverse attività e all’interazione sociale. L’Associazione finanzia le proprie attività attraverso iniziative di impresa sociale, tra cui tre ristoranti – uno a Mława e due a Płock – che operano con il marchio “Grandma Krysia’s Pots”.
In Portogallo, il progetto Radar pionieristico mira a identificare le persone di età pari o superiore a 65 anni che vivono a Lisbona e a costruire sistemi basati sulla comunità per migliorare la coesione sociale. Attraverso la geolocalizzazione delle persone, insieme alle loro aspettative e al loro potenziale, il progetto cerca di pianificare interventi coordinati e sostenibili su misura per ogni situazione. L’obiettivo finale è migliorare la qualità della vita e garantire la fornitura di servizi di alta qualità. L’iniziativa prevede l’identificazione, la valutazione e l’invio dei casi, seguiti da un monitoraggio e un sostegno continui per ogni persona. Nell’ambito del programma “Lisbona, una città vivace per tutte le età” [Lisboa, Cidade COM VIDA Para Todas as Idades], il progetto dà priorità alla creazione di quartieri più solidali, comunicativi e attenti alle esigenze dei residenti di età superiore ai 65 anni a rischio di isolamento o solitudine indesiderata. Questo sforzo si basa sulla collaborazione di una vasta rete di partner e servizi a disposizione della popolazione, tra cui il Comune di Lisbona, la Santa Casa da Misericórdia, le organizzazioni che forniscono sostegno agli anziani, le farmacie, le imprese locali, le aziende e la popolazione in generale.
In Italia, l’ANCeSCAO – A.P.S. (Associazione Nazionale Centri Sociali, Comitati Anziani e Orti) è un’associazione democratica, apartitica e senza scopo di lucro che si dedica ad aiutare gli anziani a superare la solitudine e l’emarginazione spesso associate all’invecchiamento. Attualmente, ci sono oltre 1 300 centri distribuiti in 54 province italiane, che fungono da centri nevralgici per varie attività e iniziative promosse interamente dagli anziani stessi. Una caratteristica distintiva di questi centri è il loro modello di autogestione e il ricorso esclusivo al volontariato dei propri membri. Questo approccio dal basso consente agli anziani di assumere un ruolo attivo nelle loro comunità, favorendo un senso di appartenenza e di utilità e combattendo l’isolamento.
Il progetto AISSS (Servizi integrati di assistenza sociale e sanitaria per la solitudine indesiderata), sviluppato nella regione dell’Alt Pirineu-Aran in Catalogna, Spagna, mira a combattere la solitudine indesiderata tra gli anziani combinando dati sociali e sanitari. Si basa sul programma Vincles già esistente, integrando 10 nuovi indicatori relativi alla salute che migliorano significativamente l’individuazione delle persone ad alto rischio di solitudine. L’iniziativa incoraggia la collaborazione tra gli operatori sanitari e i servizi sociali, consentendo risposte più coordinate ed efficaci. Un progetto pilota a Montferrer i Castellbò ha dato risultati promettenti, con una migliore identificazione e un maggiore sostegno alle persone isolate. Nel complesso, l’AISSS offre un approccio basato sui dati e sulla comunità per affrontare la solitudine in modo più olistico e proattivo.
Infine, tutti i partner, ad eccezione della Polonia, fanno parte del movimento Cycling Without Age. Questa iniziativa è ora presente in circa 40 paesi in tutto il mondo, tra cui Brasile, Stati Uniti e Nuova Zelanda. Supportato da volontari dedicati, il programma offre agli anziani con mobilità limitata la possibilità di godersi gite di 30 minuti o più a bordo di veicoli appositamente adattati. Ciò che distingue questa iniziativa è il suo approccio innovativo: offre agli anziani con limitazioni fisiche l’opportunità di vivere un tour unico della loro zona. Il progetto è una vera soluzione incentrata sulla comunità, che porta l’esperienza direttamente alle persone nei loro quartieri e nell’ambiente naturale delle loro reti sociali.
Comprendere i diversi fattori e determinanti della solitudine è essenziale per adottare un approccio intersettoriale che integri la salute, i servizi sociali e le risorse della comunità. Un tale approccio affronta la natura multiforme della solitudine, creando al contempo ambienti che facilitano interazioni sociali significative e sostengono pratiche di invecchiamento sano tra gli anziani (Ogrin et al., 2021).