
Dato che le competenze dei professionisti e dei volontari possono differire in modo significativo, è fondamentale garantire un’attenta selezione dei facilitatori. Ciò è essenziale per garantire che il programma FRIEND sia attuato da persone che possiedono il profilo e le competenze adeguate al ruolo. Si raccomandano diverse strategie per guidare il processo di selezione:
Per aumentare il coinvolgimento dei volontari come facilitatori FRIEND, è possibile applicare strategie aggiuntive:
Si raccomanda inoltre che tutte le sessioni FRIEND condotte con partecipanti anziani includano due facilitatori. Idealmente, questa coppia dovrebbe essere composta da un professionista e da un volontario. Questa combinazione non solo bilancia le competenze e la vicinanza, ma contribuisce anche a creare un ambiente di sostegno, ben gestito e inclusivo per il gruppo.
In termini di responsabilità, il facilitatore FRIEND deve avere una conoscenza approfondita dei materiali del programma, della struttura e del contenuto delle diverse sessioni, nonché degli obiettivi e dei risultati specifici che il programma FRIEND si propone di raggiungere.
Per questo motivo, è importante che i facilitatori completino la formazione dei formatori con un approccio più immersivo. Oltre alle risorse che aiutano i facilitatori a familiarizzare con i concetti chiave e i contenuti del programma (che possono essere trasformati in materiali di facile lettura), una sessione immersiva e interattiva consente loro di sperimentare personalmente le attività e le dinamiche di gruppo. Partecipando come discenti prima di assumere il ruolo di facilitatori, queste persone saranno più preparate a guidare le sessioni con sicurezza ed efficacia, a rispondere alle esigenze dei partecipanti e ad adattare la metodologia in modo appropriato ai diversi contesti. Il facilitatore FRIEND deve riconoscere che il suo ruolo non è quello di offrire un’opportunità d’incontro sociale e meramente informale, ma quello di agevolare un processo di apprendimento per sviluppare le competenze sociali.
Il ruolo dei facilitatori è quello di guidare e sostenere il gruppo nel lavorare in modo collaborativo ed efficace, senza diventare la figura centrale. Il loro obiettivo è quello di creare un ambiente sicuro e inclusivo in cui tutti i partecipanti si sentano incoraggiati a contribuire. I facilitatori aiutano a mantenere la concentrazione, gestiscono le dinamiche di gruppo, promuovono la leadership condivisa e assicurano che le discussioni rimangano in tema. Si impegnano come pari, non come figure autoritarie, e offrono sostegno attraverso domande, chiarimenti e interventi occasionali quando sorgono conflitti. Assicurano inoltre che le attività di gruppo siano documentate. Nel complesso, il facilitatore consente al gruppo di progredire in modo indipendente, garantendo un’atmosfera rispettosa, sicura e produttiva (Rahman, 1994).
In termini pratici, il facilitatore FRIEND è la persona che pianifica le sessioni, organizza il materiale, svolge le attività e contribuisce alla valutazione. A seconda delle risorse disponibili e delle partnership formate, il facilitatore FRIEND può essere una “persona che fa tutto” o può avvalersi della collaborazione di altri, ad esempio un valutatore esterno.
Un facilitatore adeguato del programma FRIEND riconosce e rispetta la diversità nell’invecchiamento, accogliendo ogni tipo di esperienza. Un facilitatore FRIEND parte dal presupposto che gli anziani che partecipano sono esperti nelle relazioni grazie alla loro “esperienza di vita”. Inoltre, il facilitatore FRIEND crede nel potenziale della longevità e nel contributo degli adulti man mano che invecchiano, difende l’autodeterminazione e l’empowerment come obiettivo a lungo termine (Stevens, 2001). Questo presupposto gioverà al modo in cui il facilitatore si comporta nei confronti dei partecipanti e alla sua pazienza nel dedicare il tempo necessario per promuovere nuove relazioni e amicizie.