• Sessioni informative: si consiglia vivamente di organizzare un incontro informativo introduttivo per le persone interessate. Durante questa sessione, i facilitatori dovrebbero spiegare chiaramente lo scopo, la struttura e i metodi del programma FRIEND. Ciò offre ai potenziali partecipanti l’opportunità di porre domande e prendere decisioni informate.
È fondamentale considerare come il programma viene presentato agli anziani durante il reclutamento e durante tutta la loro partecipazione ad esso. Sebbene l’obiettivo finale sia quello di ridurre l’isolamento sociale e la solitudine, il messaggio dovrebbe concentrarsi sui risultati positivi, come l’opportunità di:
Questo approccio, come sottolineato da Nan Stevens (Stevens, 2001), sostiene la motivazione e incoraggia la partecipazione enfatizzando la crescita personale, il divertimento e la connessione, piuttosto che le carenze o i bisogni. Pertanto, invece di sottolineare i “problemi da risolvere”, il programma dovrebbe essere sviluppato come un’opportunità di connessione sociale, condivisione di saggezza e coinvolgimento nella comunità.
I facilitatori dovrebbero rendersi disponibili per consulenze individuali, consentendo agli anziani di porre domande o esprimere preoccupazioni in privato. Questo approccio personalizzato può aiutare ad affrontare le paure, chiarire le aspettative e costruire la fiducia, elementi chiave per il coinvolgimento iniziale e la partecipazione continuativa.
Un altro aspetto importante per creare un ambiente davvero accogliente e inclusivo per gli anziani è riconoscere e rispettare il contesto socio-culturale locale in cui verrà implementato il programma FRIEND. Ciò che in un paese o in una comunità può essere percepito come invitante, rispettoso o coinvolgente potrebbe non avere lo stesso effetto in un altro contesto, a causa delle differenze nei valori culturali, nelle norme di comunicazione, nella fiducia nelle istituzioni e nelle abitudini sociali.
Un ambiente veramente accogliente richiede inoltre che i facilitatori:
Un altro aspetto importante è quello di eliminare il tono formale dal programma. I partecipanti non devono sentirsi come se fossero in un’aula tradizionale. L’approccio deve invece essere informale e incentrato sulla persona, utilizzando concetti e metodi che incoraggino la condivisione di esperienze e l’espressione personale. Ciò significa valorizzare le opinioni e le esperienze di vita dei partecipanti e coinvolgerli attivamente nel processo di apprendimento, piuttosto che assegnare loro un ruolo passivo. Creare un’atmosfera rilassata e colloquiale aiuta a costruire la fiducia, favorisce il rispetto reciproco e sostiene un impegno più profondo con i contenuti.
In definitiva, creare un ambiente accogliente significa far sentire ogni partecipante al sicuro, considerato e apprezzato, non solo ponendosi in modo cordiale, ma anche modellando intenzionalmente il programma in modo che rifletta l’identità e le esigenze della comunità locale.
 
													GA no:
2023-1-NL01-KA220-000156207
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